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3° lunedì del mese (luglio 2020): Il mondo delle piante medicinali, della natura, dei boschi...

Aggiornamento: 13 ago 2020

Quando nacque il mio interesse per le piante medicinali…


Ho avuto la fortuna di crescere in un paese (Sant’Andrea – Štandrež) vicino a Gorizia e avere dei nonni paterni contadini. Da bambina, in estate, camminavo sempre scalza e aiutavo i nonni nelle faccende contadine: pulire la stalla, dare da mangiare alle galline, raccogliere le uova, guidare il trattore, aiutare a raccogliere la verdura, pulire e lavare la verdura raccolta, mettere a posto il fienile, tagliare la legna. Volevo essere sempre presente alla nascita di un nuovo vitellino e non vi dico la mia meraviglia, quando il veterinario entrava con tutta la mano nella vagina della mucca per tirare fuori il vitellino! Dopo pochi minuti il vitellino stava già in piedi e ciucciava il latte della mamma! Gli alberi erano la mia seconda casa. Mi arrampicavo e dondolavo per ore sugli alberi! Sono storie di gioventù che mi sono rimaste sotto la pelle. Il mio contatto con Madre Terra è stato intenso e lo è tuttora. La nonna raccoglieva ogni anni i fiori del tiglio che cresceva nel cortile della fattoria. Li faceva seccare in soffitta e poi li usava per fare le tisane durante l’inverno. “Per i malanni invernali”, diceva. Non mi ricordo se la nonna raccogliesse altre piante. La vera passione per le erbe medicinali è arrivata un po’ più tardi, verso i miei 18, 19 anni. Mi trovavo sulla sella del Mangart (Mangartsko sedlo) sopra Log pod Mangartom e ho visto un signore che stava raccogliendo “qualcosa” e lo riponeva in un sacchetto. Incuriosita, mi avvicinai e gli chiesi che cosa stesse raccogliendo.

“To je plahtica”, mi disse in sloveno.

“Questa è alchemilla! La raccolgo per mia moglie.” L’alchemilla è una pianta importante per le donne, scrive Maria Treben dal suo libro “La salute dalla Farmacia del Signore” che mi è stato regalato anni più tardi da una mia amica, anche lei appassionata di erbe medicinali. E da quel giorno ho iniziato a camminare per i boschi e le montagne con una nuova consapevolezza: quella che siamo circondati da piante che possiamo usare per il mantenimento della nostra salute! Un mondo nuovo mi si apriva davanti. La mia anima ne fu totalmente affascinata! Nella biblioteca della nonna trovai dei libri sulle piante medicinali, tra cui quello di Pater Simon Ašič, padre cistercense che mi fu di grandissima ispirazione per la raccolta e l’uso delle erbe medicinali. Acquistai e mi furono regalati molti altri libri sulle piante medicinali, ma i due libri che ho citato sopra bastano per acquisire una buona conoscenza sulle erbe medicinali. Di entrambi gli autori apprezzo l’entusiasmo, il rispetto e la conoscenza con cui parlano delle piante. Per quelli di voi che intendono intraprendere la via della raccolta delle erbe medicinali consiglio i sopracitati libri. Però non credo che il manuale di Simon Ašič sia tradotto in italiano...Però Maria Treben è già sufficente. Sono molto attenta ad osservare le piante che »arrivano« da sole nel mio giardino: il tarassaco, la piantaggine, l'achillea,la celidonia, la portulaca. Mi dico che sono mandate dal cielo per la mia famiglia – se sono arrivate vuol dire che le devo usare! E le uso! Quando vado a passeggio col cane, mi rendo conto che anche in città siamo circondati dalle erbe medicinali: il tarassaco, la piantaggine e l'achillea crescono quasi dappertutto! Certo, meglio raccogliere le erbe in luoghi meno inquinati possibili. Per le mie raccolte annuali di erbe cerco di raccoglierle sopra i 600 metri. Anche quest'anno, nonostante il »coprifuoco COVID 19« sono riuscita a raccogliere una buona quantità di erbe: aglio orsino, tarassaco, ortica, polmonaria, edera terrestre,piantaggine, achillea, iperico, coda cavallina, malva, farfara. Da oggi in poi, luna nuova, andrò a raccogliere il timo e l'alchemilla! Quest'anno abbonderò di alchemilla: un aiuto benefico durante la menopausa!

Cari tutti, vi auguro un buon inizio di settimana e buona osservazione e raccolta delle erbe che vi circondano!


Sacra Bibbia, Libro del Siracide 38, verso 4:

"Il Signore ha creato medicamenti della terra, l'uomo assennato non li disprezza."


Maria Treben:

"in un momento in cui la maggior parte dell'umanità va sempre più allontanandosi dalla vita naturale e in cui essa è minacciata da gravi malattie dovute all'erroneo atteggiamento spirituale, dovremmo riscoprire quelle nostre erbe medicamentose che il Signore ci ha donato per la sua bontà sin dai tempi più remoti."






 
 
 

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