2° lunedì del mese (settembre 2020) – Riflessioni sulla musicoterapia
- Sara Hoban
- 14 set 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Ciao a tutti!
Buon lunedì 14 settembre, buon inizio di settimana e buon inizio scuola a tanti bimbi, alunni, studenti, maestri, docenti, professori, educatori, bidelli, ecc! Per loro inizia una nuova avventura. Saranno i pionieri della scuola col Covid! Non vorrei che la paura prenda il sopravvento. Non vorrei che ogni febbre (perché di febbri ce ne saranno sicuramente, come ogni anno!), ogni sgocciolamento di naso, raffreddore, tosse, chiami all'untore e alla paura!
Se mi ricordo bene, negli anni precedenti, quando praticavo la musicoterapia nelle scuole, ogni anno, ma proprio ogni anno c'erano delle vere e proprie »stragi« nelle scuole: classi che si dimezzavano a causa dell'influenza e anche maestri che si ammalavano dello stesso malanno e ciò succedeva di solito a gennaio, febbraio.
Si potrebbe pensare di chiudere le scuole per tutto il mese di gennaio?
Perchè no? Vacanze per tutti!
Forse sarebbe il caso di dare più spazio alle associazioni che si occupano di bambini, alle scuole che operano all'aperto, in natura (L'asilo nel bosco è una realtà che sta prendendo sempre più spazio nell'ambito scolastico).
Oltre che agli asili, perché non si potrebbe pensare di fare anche le scuole in natura?
Basta essere chiusi tra quattro mura! Portiamo i bambini, i ragazzi nei parchi, nei giardini, nei boschi, al mare, in montagna dov'è possibile! Il contatto con la natura farà solo che bene al loro sistema immunitario! Il sole, il vento, la terra, la luce, l'acqua potranno avere solo influenze positive su di loro e sui docenti! Certo, ci sono sempre bambini eccezionali che devono essere seguiti in modo particolare. Anche la scuola dell'obbligo dovrebbe iniziare ad esplorare questi sentieri »naturali«. Conosco realtà che lo stanno già facendo. Bisognerebbe incentivare sempre più questa visione della scuola! Riporto un link delle scuole all'aperto che mi sembra molto interessante https://scuoleallaperto.com/comeiniziare/.
Io vedo un bel futuro per le scuole! L'inizio sarà duro, come tutti gli inizi, ma poi le cose andranno sicuramente a migliorare! Dobbiamo avvicinarci alla natura, far avvicinare i nostri ragazzi alla natura! Insegneremo loro il rispetto, la magia della fertilità della terra (uno dei miei pochi ricordi di scuola è il fagiolo che ha germogliato nel vasetto di jogurth...)
Però il secondo lunedì del mese è dedicato alle riflessioni sulla musicoterapia. Continuano i contributi dei miei colleghi musicoterapeuti che ringrazio con tutto il cuore!
Oggi è la volta di Francesca Zanini che opera nel territorio del pordenonese. Francesca lavora nella Biblioteca Civica di Pordenone ed è innamorata dei bambini! Infatti, la maggior parte dei suoi interventi di musicoterapia sono rivolti ai bimbi, però si occupa anche di persone disabili adulte.
Questo che riporto, è il suo contributo con riflessioni sulla musicoterapia nel Covid e nel post-Covid.
Testimonianza di Francesca Zanini (Pordenone): : laureata in Filosofia, musicoterapeuta, Magister e supervisore in musicoterapia nel Modello Benenzon.

Laboratorio sonoro-musicale con bambini (foto di Francesca Zanini)
Per quanto riguarda i progetti di musicoterapia preventiva che svolgo nelle scuole
dell’ Infanzia, dove lavoro da anni come esperta esterna, insieme ad altre figure professionali, come la psicomotricista, il periodo di lockdown ha chiaramente segnato la fine dei miei incontri in presenza. Grazie a un progetto per il contrasto alla povertà educativa, al quale collaboro, è stato possibile continuare il mio rapporto con bimbi e genitori attraverso dei video, dove ho proposto delle attività sonoro-musicali di carattere ludico ma con finalità relazionali; invitavo infatti a svolgere movimenti spontanei o a specchio, sulla musica e a suonare piccoli strumenti in famiglia. Chiaramente non è stato possibile proseguire il mio lavoro vero e proprio, ma questi video mi hanno consentito di tenere il filo relazionale con le famiglie e le scuole fino ad ora.

Laboratorio sonoro-musicale con bambini (foto di Francesca Zanini)
Come tutti sappiamo, le scuole stanno per riaprire, ma purtroppo l’avvio della macchina scolastica sta risultando farraginosa e colma di incertezze. L’ultima versione approvata delle linee guida nazionali e regionali (vengono aggiornate di continuo) per il momento, non prende neanche in considerazione le attività svolte da noi esperti esterni, pur auspicando una ripresa delle attività inclusive nel minor tempo possibile. Ho passato questi mesi a pensare come poter iniziare in sicurezza (usando materiali sonori personalizzati per ogni bimbo, progettando attività che non comportino diretto contatto corporeo ma senza perdere di vista l’obiettivo relazionale etc.) ma ancora oggi il vero problema non è il »come« fare ma il »poter«fare, il poter cominciare.

Laboratorio sonoro-musicale con bambini (foto di Francesca Zanini)
Così ho pensato e proposto, non senza i miei timori, di preparare altri video, (https://www.youtube.com/watch?v=7iNAUjeQm-U) con attività che i bambini possano svolgere in classe con le loro maestre, intervallandoli a momenti di formazione in presenza con gli insegnanti. Ciò che ora più mi preme è che i bambini possano sviluppare le loro potenzialità espressive e imparino a coltivare la relazione, utilizzando anche il canale sonoro e non verbale e credo che, in questo momento, aiutare gli insegnanti in questo compito sia un’opportunità e insieme un dovere per noi, in attesa e nella speranza che questo maledetto Covid ci lasci in pace e che possano tornare al loro posto competenze e responsabilità di ognuno (ho sentito genitori e insegnanti oberati e sovraccaricati di compiti e ansie,sia nel periodo del lockdown vero e proprio, che ora).

Laboratorio sonoro-musicale con bambini (foto di Francesca Zanini)
Un altro interrogativo riguarda il mio lavoro di musicoterapia nei centri residenziali di disabili adulti mentali. In questo contesto ci sono stati ospiti e personale positivo al Covid e la situazione in un centro è stata molto difficile da gestire, a partire dalla sostituzione dall’oggi al domani del personale, alla gestione emotiva, psichica dei residenti, alla preoccupazione continua per i positivi e alla paura del contagio.
Ovviamente è stata bloccata qualsiasi forma di attività da parte degli esterni e dei volontari: a me è stato possibile fare solo delle videochiamate di saluto e nulla di più. Qui più che mai il mio cuore pulsa al pensiero di poter tornare a lavorare in piccoli gruppi o in forma individuale, come facevo prima. Spesso mi scorrono davanti agli occhi i loro visi, le loro espressioni , i loro gesti e, mi pare di sentirli e vederli, uno ad uno.

Laboratorio sonoro-musicale con bambini (foto di Francesca Zanini)
Per quanto riguarda invece il mio lavoro di musicoterapia individuale, è stato più che mai importante il supporto delle famiglie, che hanno dimostrato di capire e sostenere l’importanza del nostro lavoro, incoraggiando le videochiamate e riprendendo, appena è stato possibile, gli incontri in presenza. Le ansie di affrontare un incontro »digitale« da parte mia ci sono state, eccome: mi sembrava di dover fare di più, meglio, con un volume maggiore...il desiderio iniziale era sfondare lo schermo per arrivare dall’altra parte!! Mi sono presto ricordata che queste emozioni avevano molto in comune con i primi incontri in presenza come musicoterapeuta e le domande di fondo forse erano le stesse: »Basterà la mia presenza? Io basterò? Cosa posso FARE di più perché il paziente mi veda, mi riconosca, si esprima, reagisca o si rilassi?« e così via..La mia riflessione è poi continuata pensando che, se le mie paure all’inizio del lavoro erano simili, pur potendo lavorare con gli strumenti, con il corpo libero da mascherine o visiere e con il contatto, allora forse questo è solo un nuovo »inizio« e, come tutti gli inizi, porta con sé aspettative e grandi timori. Il problema allora non è solo il mezzo digitale e l’ovvia difficoltà dovuta alla privazione della dimensione analogica del corpo in presenza..

Strumenti usati per laboratorio sonoro-musicale (foto di Francesca Zanini)
Il mio pensiero, i dubbi e i timori per questa dimensione digitale, che poco conosco e che rimarca più forte i miei limiti, continua.Mentre per fortuna ho potuto ricominciare in presenza con i miei utenti, che mi hanno fatto una bellissima sorpresa: ci siamo ritrovati come se nulla fosse successo nel mezzo; un ragazzo e un bimbo, che seguo da tempo, hanno ripreso esattamente da dove avevamo interrotto tre mesi prima, dimostrando, da un lato, il potere della memoria nel non verbale e dall’altro il potere della relazione, che forse ha potuto, anche con una videochiamata fatta di sbadigli, di popcorn, di sospiri, di canti sussurrati e molti silenzi, mantenere vivo il desiderio.
Bene! Ringrazio di nuovo Francesca per la sua preziosa testimonianza e auguro a tutti voi un felice inizio di settimana!
Come sempre, attendo vostri commenti, riflessioni, appunti, domande....
Grazie Sara ♥️