2° lunedì del mese (luglio 2020): Riflessioni sulla musicoterapia
- Sara Hoban
- 13 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 7 ago 2020
Buenos Aires – Magister Modello Benenzon
E’ stato nell’agosto 2010, quando con Mariangela siamo salite su un aereo a Venezia per arrivare a Buenos Aires alla Fondazione Benenzon. Li avremmo incontrato altre 31 persone provenienti dall’Europa e dalle Americhe con cui avremmo trascorso 14 giorni di full immersion nel Modello Benenzon di Musicoterapia, uno dei 5 modelli di musicoterapia mondialmente riconosciuti. Sono passati dieci anni da quel giorno. Sfogliando tra gli appunti di quei giorni, scritti durante gli incontri con il prof. Rolando Benenzon, ho trovato queste parole scritte su un foglio giallo: ”Il punto chiave del Modello Benenzon sono le 4 “A”: ASPETTARE, ATTENDERE, ACCOGLIERE, ASCOLTARE. Ed è qui che si rompono tutte le strutture accademiche. Nell’ISO (identità sonora) di ognuno di noi c’è: energia, tensione, pulsione, scarica. Importanza del corpo, della pelle, del tempo, dello spazio, del non verbale. La musicoterapia è un elemento attivo e relazionale. Non è passivo e recettivo.” E qui mi fermo. Ripenso a tutte le “simulate” fatte durante la permanenza a Buenos Aires e prima, durante il corso triennale di musicoterapia a Udine. “Simulate” sono le sedute di musicoterapia in cui noi allievi sperimentavamo a turno il ruolo di paziente e/o musicoterapeuta. Il corso triennale di musicoterapia e il Magister nel Modello Benenzon di Musicoterapia sono stati per me una catarsi, una pulizia del superfluo e una profonda introspezione. La mia identità sonora si faceva di incontro a incontro più chiara, più limpida. Attraverso l’elemento sonoro (movimento, suono, danza, corpo, voce) imparavo a conoscermi meglio e migliorarmi. Se posso dare un’immagine di me stessa quando ho iniziato il corso triennale di musicoterapia, potrei dire di essere stata come uno stagno con l’acqua sporca dal fango che si alza dal fondo; le “simulate” sono state come un ruscello di montagna che entra nello stagno e spazza via il fango dal fondo e rende limpide le acque!
La prossima riflessione sulla musicoterapia sarà su: QUALE MUSICOTERAPIA DOPO IL COVID 19?
Bene! Buon inizio di settimana a tutti!
Qualche aforisma sulla musica:
Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole. (Goethe)
La musica è la rappresentazione sonora, simultanea, del sentimento del movimento e del movimento del sentimento.” (Bob Marley)

La musica è come l’aria…senza si muore! (Sara Hoban - molti avranno avuto questo pensiero!)
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