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1°lunedì del mese (gennaio 2021) – Scoperte spirituali – L'importanza dei rituali nella nostra vita


Carissimi, buon lunedì, buon inizio di settimana e buon inizio dell'anno 2021!


In questi giorni ho riflettuto sull’importanza dei rituali nella nostra vita quotidiana. Per prima cosa, che cos’è un rituale? Ho cercato in rete la definizione, ed ecco che cosa ho trovato:


dalla Treccani:

ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri contenenti le norme che regolano lo svolgimento dei riti: libri r. etruschi, una delle tre sezioni dei libri sacri etruschi, in cui erano contenute le norme che regolavano la vita sociale e politica, civile e militare, degli individui e delle comunità, e anche precetti sulla morte e sull’esistenza ultraterrena. b. estens. Prescritto dalla legge, dalle disposizioni, o conforme alla consuetudine: il documento dev’essere corredato dei r. timbri; più spesso, in senso iron. o scherz., consueto, abituale, immancabile: tutte le sere si fa la sua r. passeggiata; prima d’uscire mi fa sempre le r. raccomandazioni; si scambiarono i r. complimenti; ora sentiremo la r. ramanzina. 2. s. m. a. La struttura di un determinato rito (per es. messa, battesimo, matrimonio, esequie, ecc.) considerato nel suo insieme e nella forma descritta dal libro liturgico: cioè il rito considerato in sé stesso, nella sua forma statica. Comprende quindi sia le formule, sia le diverse parti di cui si compone il rito, sia i gesti, i movimenti e i varî atteggiamenti da assumere secondo lo svolgimento del rito medesimo. Si contrappone a «celebrazione», in quanto questa indica l’«azione» rituale o svolgimento del rito medesimo con i varî ministri che compiono, ciascuno, la loro parte e con la partecipazione attiva dell’assemblea al rito stesso. b. Il libro che contiene un determinato rito, in particolare il Rituale Romano, libro ufficiale della Chiesa latina, proprio del sacerdote (una volta chiamato anche «Sacerdotale»). Prima del concilio di Trento ogni chiesa locale aveva un proprio rituale; dopo il concilio di Trento si ebbe un solo rituale, detto «romano», e promulgato da Paolo V nel 1614. Successive edizioni con ritocchi, ampliamenti e modifiche furono fatte da Benedetto XIV (1752), da Pio IX (1872), da Leone XIII (1884), da Pio XI (1925) e da Pio XII (1952), queste due ultime basate sul Rituale di Paolo V. Per disposizione del concilio ecumenico Vaticano II il Rituale Romano è stato ora completamente riformato. 3. s. m. a. In etologia, comportamento costituito da una sequenza di elementi comportamentali che assume un significato specifico nella comunicazione sociale, come, per es., il r. di pulizia che, fra i mammiferi, è finalizzato a rinforzare i legami sociali. b. In psichiatria, r. ossessivo, serie più o meno complessa e stereotipa di atti compiuti in modo ripetitivo allo scopo di ridurre l’angoscia proveniente dal confronto con una realtà inaccettablle da parte del soggetto. c. In usi estens. e scherz., abitudine: il caffè al bar è un r., prima del lavoro; quando si sveglia ha i suoi r., e non deve essere disturbato. ◆ Avv. ritualménte, in modo rituale, secondo il rito.


Anche Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Rito) propone un sacco di riflessioni sul rituale e poi ce ne sono tantissime di altre definizioni ed esempi sul rituale, ma io voglio parlare di come lo vivo io, il rituale.



Alcuni cristalli usati nei rituali


Per me il rituale è una specie di sigillo, una conferma di qualcosa di importante che si vuole sottolineare, portare o far uscire dalla propria vita. Il rituale è anche preghiera, meditazione, presenza.


Distinguo i rituali collegati con il cristianesimo: il battesimo, la prima comunione, la cresima, il matrimonio. Importantissimi per i credenti, possono diventare solo momenti di consumismo ed edonismo per i non credenti.


Poi ci sono i rituali collegati con la Natura: i solstizi d'estate e d'inverno e gli equinozi di primavera e autunno.



Falò per la festa di San Giovanni - solstizio d'estate


E i rituali che compiamo per liberarci da qualcosa di noi che non ci piace (invidia, rabbia, paura, gelosia, golosità, dipendenze varie…) e rituali per portare a noi virtù che ci piacciono: gioia, coraggio, bellezza, amore, creatività….questi ultimi sono collegati alla lunazione. I fastidi di cui ci vogliamo liberare vengono compiuti durante la fase di luna calante, mentre le virtù che vogliamo acquisire li compiamo nella fase di luna crescente.


E ci sono pure i rituali di ringraziamento e di richiesta.


Nel momento in cui colleghiamo le nostre intenzioni con i rituali diamo loro una forza maggiore, un’accelerazione! Quindi, perché non sfruttare quest’opportunità?


E ora una piccola riflessione sui rituali della chiesa cattolica.


Il rito della messa cattolica non è lontano da altri riti religiosi, come ad esempio l’induismo o l’islam. Durante l’eucaristia sono presenti tutti e 4 gli elementi: il fuoco delle candele, la terra del Corpo di Cristo, l’aria dell’incenso e l’acqua che il sacerdote usa insieme al vino per versarlo nella coppa durante l’elevazione. Oltre a ciò è presente anche il maschile e il femminile: il maschile rappresentato dall’acqua che riempie il calice che evidentemente è di natura femminile, poiché accoglie! Si sa che una delle peculiarità del femminile è accogliere.


L'elevazione dell'ostia nel rito della santa messa


Anche nelle cerimonie induiste come ad esempio la Aarti e la Jagja sono presenti i quattro elementi come pure il maschile e il femminile: la terra nella frutta che viene offerta al fuoco che arde al centro, l’aria con gli incensi e l’acqua che viene usata come agente purificatore degli oggetti usati per la cerimonia. Il maschile è rappresentato dal Lingam e il femminile dalla Yoni (per approfondimenti: https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/vita-naturale/spiritualita/lingam-e-yoni.html).

Se interessati alle festività induiste, vi invito a visitare il sito di Wikipedia, l’enciclopedia libera che espone una dettagliata descrizione delle principali festività induiste: https://it.wikipedia.org/wiki/Festivit%C3%A0_induiste.



Rito induista


Le cerimonie islamiche usano moltissimo l’elemento acqua per le loro cerimonie, come ad esempio le abluzioni prima e dopo la preghiera. Ecco un buon sito che parla delle pratiche rituali dell’Islam: https://www.al-islam.org/it/alla-scoperta-dell-islam-shiita-mohammad-ali-shomali/le-pratiche-rituali.



Fedeli alla Mecca


Anche nel cristianesimo l’acqua è un elemento che viene sovente usato: nel battesimo, nella lavanda dei piedi e durante l’eucaristia per lavare il calice.


Ognuno di noi, a seconda del proprio credo può crearsi un suo rituale, tenendo conto dell’importanza dei 4 elementi, del maschile e del femminile e creare un luogo intimo nella propria abitazione dove poterlo eseguire. Naturalmente si possono scegliere anche dei luoghi in natura che amiamo particolarmente. Dalla mia personale esperienza posso dire che, scegliendo un luogo in casa per i rituali, e praticandoli spesso, questo luogo cambia vibrazione. Quando accedo alla stanza della preghiera e dei rituali mi sento da subito più tranquilla, come se entrassi in una chiesa, in un luogo sacro. In effetti la stanza dei rituali è un luogo sacro. E' un luogo dove posso "ricaricarmi", ascoltarmi, stare in perfetto silenzio, meditare, oppure effettuare un rituale, appunto!


Sui rituali con la luna, vi consiglio di acquistare il libro di Alessandra Donati – Manifestare con la luna che vi introdurrà in modo semplice ai rituali da fare a seconda delle fasi lunari. Alessandra Donati ha un suo profilo anche in Facebook.


Ma il fine ultimo è comprendere che possiamo sacralizzare/ritualizzare ogni atto nella nostra vita, a partire dal risveglio! Una passeggiata può diventare un inno e contemplazione della creazione e della bellezza; cucinare diventa un atto di amore verso noi stessi e verso le persone che si nutriranno del cibo che prepariamo; nutrirsi può diventare un ringraziamento per il cibo ricevuto; fare l’amore un atto sacro di unione; danzare, cantare, suonare un atto di gratitudine e gioia, ringraziamento per il dono del nostro corpo, della voce, dell’abilità e dell'agilità; l’incontro con l’altro diventa un incontro tra anime dove spariscono le divisioni suggerite dalla mente.


Per me il rituale è rituale quando comprende in se tutto l’essere. Il rituale ha la forza di unire corpo, mente e spirito. Il rituale è presenza nel qui e ora!


Nel momento in cui ci rendiamo conto che la vita stessa è un rituale, allora la nostra vita diventa sacra!


Bene, carissimi/e, vi saluto, vi auguro un buon inizio di settimana e uno splendido inizio dell'Anno Nuovo!!!


p.s. perché non fare un rituale propiziatorio per l'anno nuovo? Io l'ho fatto! Aprite le dighe alla vostra fantasia e lasciate che le cose accadano!




 
 
 

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